L’ARTE DEL DONO
Fare un dono è prima di tutto un gesto di generosità, è un atteggiamento personale che attiene alla sfera dei sentimenti e delle emozioni e che, solo in un secondo tempo, si trasforma in un oggetto materiale; è una dimostrazione di cura e di attenzione, di stima e rispetto per la persona che è il destinatario del regalo; può essere un simbolo di riconoscenza e di gratitudine ma per essere veramente sentito e sincero, deve essere assolutamente gratuito senza aspettarsi nulla in cambio.
La soddisfazione nel fare una sorpresa gradita e desiderata dall’altra persona, il leggere nell’espressione del volto la sua riconoscenza e felicità, ci appaga e ci fa sentire forti, e consapevoli di avere portato una ventata di primavera nella sua vita.
GALATEO DEL DONO
Esistono piccole regole di “bon ton” e accorgimenti che possiamo tenere presenti che ci aiutano a fronteggiare qualsiasi situazione con stile ineccepibile:
-“Virtus stat in media “ dicevano i latini ad indicare che la saggezza e l’equilibrio nelle cose si trova nella mezza misura: un dono deve sempre essere adeguato all’occasione e al tipo di rapporto che abbiamo con il destinatario.
A una persona amica o intima si potrà fare qualcosa di personale o insolito, ma in caso contrario bisogna attenersi alle regole più formali e cercare di offrire qualcosa di bello ed elegante ma allo stesso impersonale e generico.
No al consumismo vistoso...un dono molto costoso, se non è legato ad una motivazione particolare, potrebbe mettere in imbarazzo.
-Non accanirsi nel cercare l’idea d’effetto (con l'unico obiettivo di stupire).
- Buon gusto e buon senso, discrezione, eleganza, personalità, classe e misura insieme alla volontà di esprimere un sentimento positivo, di riconoscenza o affetto o simpatia, dovrebbero guidare nella scelta.
Cercate di interpretare i gusti, leggere i segnali osservando lo stile di vita, l’arredamento della casa, il modo di vestire, gli hobbies o gli interessi, il tipo di professione. Osservare aiuta a entrare in sintonia con l’altra persona e a realizzare un dono “pensato su misura” e desiderato.
- Anche il tempo è un elemento fondamentale: evitiamo di ridurci all’ultimo minuto.
Cerchiamo di pensare in anticipo, magari approfittando di un pomeriggio di shopping in cui con calma osserviamo le vetrine e ci facciamo ispirare.
Facciamoci suggerire da una foto od un articolo visti su una rivista idee sfiziose o insolite, dalla chiacchierata con la collega d’ufficio che conosce un negozio particolarmente interessante; oppure se avete in mente un regalo per una persona a cui tenete particolarmente potete anticipare la ricerca, approfittare di un viaggio, una gita o un week-end per trovare una soluzione nuova e brillante “fuori porta”, girovagando per mercatini o per i negozietti del luogo.
Senza dubbio le idee migliori e i momento di creatività non devono essere costretti da tempi od orari prefissati.
- Può essere simpatico a volte usare l’ironia per esprimere un sentimento.
L’ironia deve essere sapientemente dosata, perché è facile cadere nell’errore di venire male interpretati e le buone intenzioni rischiano di essere fraintese e finire per offendere.
I REGALI PER PRESENTARSI AD UN INVITO
Oltre ai regali tradizionali, mi sembra importante e inevitabile in questo contesto di “ricevere”, suggerire alcuni consigli e piccoli accorgimenti utili, che il galateo raccomanda quando siamo invitati a partecipare ad una festa.
“Arte del ricevere” significa occuparsi di tutto il mondo dell’ospitalità e dell’accoglienza, dove a seconda dell’occasione, giocheremo il duplice ruolo di ospite e ospitante.
Sono sempre valide le regole già elencate: buon gusto e buon senso soprattutto, uniti ad un tocco di originalità e classe ci aiuteranno nel fare bella figura e presentarci con un dono adeguato alla situazione; non eccediamo in omaggi troppo costosi né bizzarri o d’effetto, né tanto meno presentiamoci con qualcosa che dà un immagine immediata di trasandatezza e di scelta casuale: non è necessario dedicarci troppo tempo né denaro, ma basterà un piccolo oggetto presentato con garbo e con un bel bigliettino d’accompagnamento.
- Il “bon ton” raccomanda, sebbene non sia certo originale, di mandare il giorno stesso dell’invito alla padrona di casa, un bel mezzo di fiori.
Un bouquet di roselline e fresie per una giovane sposa, un grande mazzo di fiori freschi coloratissimi per un invito di primavera, un fascio di rose a gambo lungo per una signora ed una serata di gran classe.
Se si è in confidenza potrete portarlo a mano e consegnarlo voi alla padrona di casa il giorno della festa.
- Un’altra idea veramente raffinata ed originale è la ghirlanda che erroneamente viene utilizzata solo nel periodo natalizio: si possono fare confezionare dalle mani esperte di fioriste splendide ghirlande di fiori, foglie e frutti misti, o bacche abbinate a fiori.
- Classico ma certamente sempre molto gradito per il padrone di casa è ricevere una bottiglia di vino o champagne: in questo caso si dovrà scegliere una qualità molto pregiata, una chicca da intenditore, l’etichetta illustre, o il vino introvabile magari portato da un viaggio.
Il galateo impone di condividere subito il regalo pertanto, se non si conosce il menù della cena, è meglio optare per un vino da dessert che potrà essere servito
in qualunque momento.
- Stesso discorso vale per i dolci: se non avete proprio fantasia né tempo per scegliere e cercare, potete regalare una raffinata scatola di cioccolatini o dolci veramente “gourmande”, confezionati con carte e nastri molto eleganti.
Evitate invece di portare dolci o dessert per fine pasto come torte , budini, gelati, semifreddi, pasticceria fresca, se non espressamente richiesti o concordati, perché la padrona di casa sarà obbligata ad offrirli e quindi a duplicare il dessert che ella avrà sicuramente già provveduto a preparare.
- Altri regali sempre graditi che denotano decoro e “bon ton” sono i libri, indicati per ogni occasione e persona: se si conosce a fondo il nostro ospite allora si può cercare il titolo su misura; se invece non si è in confidenza, andrà benissimo scegliere un libro formale, come un libro d’arte, un libro di viaggi o una raccolta di fotografie di paesaggi.